Il 10 giugno 2024, La Poste emette un francobollo su La Roche-Guyon situato in Val d’Oise nell’ambito della serie turistica.
Fieramente accampata su una scogliera boscosa, nel cuore del parco regionale del Vexin, la prigione millenaria di La Roche-Guyon domina la valle della Senna. Nel Medioevo fu un'opera difensiva di primaria importanza, al confine tra il Regno di Francia e il Ducato di Normandia. Prende il nome “la roccia di Gui”, in onore dei suoi primi signori. Costruito sul fianco della collina, il castello è collegato al mastio tramite una scala sotterranea. Impreziosito durante il Rinascimento, accolse a più riprese Francesco I e poi Enrico IV. Le cacce sono famose, ma è, si dice, la bellezza della marchesa di Guercheville, contessa di La Roche-Guyon, ad attrarre i Vert-Galant. Nel XVIII secolo il castello fu nuovamente ristrutturato e ampliato. Louise-Élisabeth de La Rochefoucauld, duchessa di Enville, arricchì la sua splendida residenza con un piccolo teatro e una biblioteca. Lì era conservato il manoscritto delle famose Massime del suo antenato. Parte della tenuta è sistemata a parco all'inglese. Nel sottobosco dove la natura ha ripreso i suoi diritti, il camminatore di oggi riesce ancora a distinguere le forme ideali di questo paesaggio magnificato dall'uomo.
Incastonato tra i giardini del castello e l'ansa della Senna, il villaggio di La Roche-Guyon fu abbellito dai duchi di La Rochefoucauld. Le sue strade pittoresche, la sua fontana in pietra, la sua chiesa e il suo mercato coperto con colonne gli hanno valso l'etichetta di “I più bei villaggi di Francia”. Scavate nella roccia a partire dal IV secolo, le primitive abitazioni trogloditiche o “boves” ne ricordano le antichissime origini. Situato in terra impressionista, tra Giverny e Vétheuil, il sito di La Roche-Guyon è stato dipinto da Camille Pissarro, Auguste Renoir, Claude Monet. Ha ispirato Lamartine a scrivere una delle sue prime meditazioni poetiche.