Víkar si trova sul lato settentrionale di Vágar. La passeggiata da Gásadalur verso nord fino a Víkar è di circa 15 km.
Il percorso ti porta da Gásadalur fino a Gresskarð, che è alto 518 metri. Poi scendi a Gresskarðadal e continui fino a Sniðdal. Da lì, raggiungi Neytagjógv e, dopo aver percorso la gola, arrivi a Víkar.
Più o meno nello stesso periodo in cui le persone si stabilirono a Hvítanes e Slættanes (negli anni '30 dell'Ottocento), Jákup Jógvansson di Sørvágur (1792–1885) si stabilì a Víkar nel 1833, insieme a sua moglie, Sára Sofía Ábramsdóttir, che era di Gásadalur. Pochi anni dopo, anche Rasmus Jóannesarson di Gásadalur (1798–1875) e Maria Súsanna Óladóttir di Bø si stabilirono lì. Poco dopo che Rasmus si trasferì a Víkar, Hanus Jóannesarson di Mykines (1808–1888) e sua moglie, Sigga Pætursdóttir di Vestmanna, si unirono a loro. Nel 1855, la popolazione raggiunse il picco, con 16 persone che vivevano nelle tre case. Tuttavia, Hanus e Sigga non rimasero e si trasferirono di nuovo negli anni '60 dell'Ottocento.
Le case erano tipiche case di legno delle isole Faroe con tetti di torba e, dove il vento era più forte, costruivano muri di pietra per proteggersi. Queste tre case erano situate su una bella pianura piatta e ogni casa aveva il suo campo recintato, i cui resti sono ancora visibili. Intorno a ogni campo vennero costruiti muri di pietra, abbastanza alti da impedire alle pecore di saltarci sopra. Il terreno di Víkar è fertile, rendendo la coltivazione relativamente facile.
Vivevano di agricoltura, cattura di uccelli e pesca. Realizzavano e vendevano maglioni di lana. Sebbene il grano crescesse bene, non ne trebbiavano molto, poiché la zona è molto esposta al vento; le raffiche spesso causavano danni significativi ai campi di patate.
Le condizioni della torba erano buone. Si può ancora vedere che le aree di taglio della torba si trovavano sia a est che a ovest del villaggio, leggermente più in alto rispetto alle case. Per raggiungere la torba era necessario scavare molto. Ogni casa aveva un deposito di torba nel campo esterno e almeno una aveva una casa di torba.
È notevole quanto costruissero questi uomini. Costruirono anche due rimesse per barche e la terza rimessa per barche era utilizzata per barche più piccole. Realizzarono persino una lunga fila di tronchi di legno per aiutare a tirare su le barche. C'è un punto di sbarco, ma varare una barca è difficile e tirarla su è un compito arduo. Tuttavia, il villaggio era ben posizionato per la pesca in barca e gli uomini delle prime due generazioni erano pescatori laboriosi. Vendevano il pesce. La terza generazione non pescava molto localmente; andavano invece in mare.
La vita a Víkar era dura e questo piccolo villaggio ebbe una vita breve. La popolazione diminuì lentamente ma costantemente e nel 1910 rimasero solo tre uomini della terza generazione. Entro la fine dell'anno, anche loro se ne erano andati e il villaggio fu abbandonato.
Víkar è un posto incredibilmente bello. L'ampia pianura, circondata da imponenti montagne, è stupenda da vedere. La vista verso nord sul mare è magnifica e a est puoi vedere le scogliere vicino a Miðvágur a nord e in lontananza puoi intravedere Streymoy. Molti turisti visitano la zona in estate.
