Proseguendo nella sua serie filatelica dedicata alle scrittrici, Correos dedica un francobollo ad Ana María Ibars Ibars nel 2025. L'immagine del francobollo raffigura tre delle opere più note dello scrittore, accompagnate da un ritratto.
Ana María Ibars Ibars (1892-1965) nacque a Valencia, dove i suoi genitori Juan e Josefa, originari di Benissa, lavoravano per un importante esportatore di frutta. Tornata a Dénia, dove l'imprenditore aveva la sua attività, María è cresciuta vicino ai magazzini di uva passa, dove si univano un gran numero di lavoratori, soprattutto donne, con i loro conflitti umani e lavorativi. Le sue esperienze, la città, la campagna e il paesaggio di Dénia, il Montgó e il mare, segneranno la sua opera letteraria, sia in versi che in prosa. Testi scritti a Penyamar, la sua casa a les Rotes, vicino al mare e “all’ombra del Montgó”, come indica l’autrice.
Di umili origini, la sua vocazione per lo studio le permise di formarsi nell'insegnamento, a Valencia, con l'ottenimento di un posto di insegnante a Font de la Figuera, dove conobbe suo marito, Vicente Payá, e nacquero i suoi figli: Raquel e Vincenzo. Dario. Il 1934 segnò un cambiamento nella sua vita quando si trasferì con i figli a Valencia per lavorare. Lì si unì ai circoli valenciani di Lo Rat Penat con l'aiuto di Carles Salvador, un ex compagno di classe. Ottenne il titolo di maestra di valenciano e pubblicò sulla stampa poesie e testi nella sua lingua. La guerra civile e il difficile periodo postbellico bloccarono tutte le iniziative. La nostra autrice, di carattere fermo e solitario, pubblicò la sua opera con grande difficoltà. Nel 1949 apparvero Poemes de Penyamar e nel 1951 apparvero alcune poesie di Ram a l’amiga, alcune delle quali inedite. Ci vollero ancora più anni prima che l'opera narrativa vedesse la luce. In spagnolo pubblicò Como una garra (1961) e Graciamar (1963); In valenciano, pioniera del genere, le sue opere più note furono Vides planes (1962) e L’últim serf (1965). Pubblicò anche opere teatrali, Contelles (1961-1966) e collaborò al settimanale La Marina (1960-1965). Dopo un breve silenzio, morì a Valencia il 9 gennaio 1965.
Rosa Seser